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Insieme ad un’altro paio di etichette Italiane imprescindibili, che cito (sempre) volentieri: “Cinedelic Records” e “Cometa Edizioni” la romana Four Flies, oltre a ristampare con oculatezza e tanta perizia le composizioni dei Maestri Alessandro Alessandroni, Stelvio Cipriani, Ennio Morricone, Piero Umiliani, Franco Micalizzi, Riz Ortolani tra gli altri, ha alzato l’asticella, passatemi l’espressione, pubblicando registrazioni degli stessi autori, ma fin ora rimaste inesplorate. Immaginate di quanta bellezza stiamo parlando? E quanto dovremmo essere grati a Four Flies che ha deciso di portare alla luce opere che altrimenti sarebbero rimaste nell’oblio? E seppure diamo per scontato che si tratti di musica “benedetta” fosse solo perché concepita da menti geniali, compositori la cui magnificenza artistica è ormai conclamata, non deve essere stato certo facile selezionare e impacchettare dischi di roba inedita e farlo con un gusto ed una qualità che inevitabilmente si prestano al confronto (forse) spietato con i famosi capolavori che tutti abbiamo apprezzato. Un esempio su tutti è “Occulto” di Giuliano Sorgini uscito alla fine dell’anno scorso. Una raccolta di dieci brani originali scritti a metà degli anni ’70 per alcuni dei film horror più famigerati e a basso costo mai realizzati in Italia. Proprio per la natura economica di queste pellicole, Sorgini ha registrato le colonne sonore interamente da solo, nel suo studio a Roma. Ha suonato batteria e percussioni su cui ha aggiunto strati di sintetizzatori analogici per disegnare un panorama sonoro del tutto sinistro, esoterico e dall’animo enigmatico, trasformando così il vincolo del budget in opportunità creativa.
Four Flies però già da qualche tempo aveva espresso l’intenzione di cimentarsi con musica si inedita, ma contemporanea, finché non ci ha stesi con uno dei dischi più belli del 2021: “Banda Maje – Ufo Bar”. E’ forse vero che grazie a progetti come Nu Genea, Early Sounds, Periodica e Napoli Segreta molti riflettori si sono riaccesi sul quello che qualcuno azzarda definire Neapolitan Funk (costruendo ponti immaginari con la scena sviluppatasi a Napoli 40 e più anni or sono). E’ senz’altro vero che dopo anni (lunghi) tornano al centro di progetti discografici indipendenti, anche parecchio underground, i musicisti. All’estero come in Italia sono molte le band che stanno scrivendo musica validissima e piena di fermento che a volte sembra difficile credere che sia stata concepita, e anche proprio suonata dal vivo, da ragazzi così giovani. Per esempio gli Studio Murena che sono infatti anche agli antipodi geograficamente, in quanto Milanesi. Ma, riprendendo il filo, Banda Maje oggi, in questo momento, li sbaraglia tutti. Perchè? Perché si percepisce forte e chiaro lasciandosi cullare dalle otto tracce dell’LP. Più che una band (sempre in evoluzione) è una famiglia che ti prende per mano e ti porta a fare un giro per le storie che hanno segnato il territorio e le vite. Senza nessuna allusione, senza nessun richiamo, solo la verità del loro percorso artistico ed esistenziale, con quella tipica, forse unica, empatia di molta gente del sud. Insomma, con un catalogo davvero straordinario, siamo felici ed onorati della presenza di Four Flies a Camporella Record Fair 2021.
SIGARETTE E FUNK CON GLI AMICI ALL’UFO BAR, LA BANDA MAJE CI PORTA IN SALIFORNIA