Difficile sbilanciarsi ma l’abbiamo fatto: “Layers” di Khalab per noi è il suo album più bello. Il lavoro di ricerca sulla musica nera nelle sue molteplici sfumature tocca un livello altissimo, le trame armoniche e le voci s’intrecciano a quella sua elettronica scura creando una sorta d’ipnosi. Nove tracce magistralmente prodotte e suonate da una serie di musicisti che vi avevamo già presentato QUI.
“Dall’uscita di Black Noise 2084 ho sviluppato sempre più le dinamiche del palco e della band, concentrandomi sull’arrangiamento pensando ai musicisti, e questo album è stato quasi interamente concepito insieme ai musicisti con cui ho collaborato”
Il disco infatti è intriso di magia e scorre via quasi come se fosse registrato da una performance live, dimostrando quello che afferma Khalab sopra, il suo fare musica come forma d’arte collettiva ha raggiunto il massimo proprio in “Layers” e per chi lo segue da tempo è veramente evidente già al primo ascolto. Il disco rappresenta il culmine di un viaggio creativo composto da tre album in otto anni passati sotto il segno della continua evoluzione: iniziato con l’EP Eunoto (Black Acre Records, 2015), evolutosi con Black Noise 2084 (On The Corner Records, 2018), e completato oggi nel 2023 su Hyperjazz Records. Di questo afrofuturismo firmato Khalab non ci stancheremo mai, QUI trovi il vinile… per album così ne vale veramente la pena.