“Hidden Chamber” è una collezione di ricordi maturati in cinque anni tra progetti collaterali e home-studio in un ciclico trasloco, che parte da Amsterdam e arriva a Londra, anni in cui Alèfe ha anche realizzato installazioni multimediali e progetti audiovisivi di livello: Macro di Roma, OpenSound di Matera, fino al BASE a Milano. Già attivo con il moniker di Tersø e Mr Everett, oggi ha finalmente trovato il momento e il nome per spingere fuori l’album: Alèfe si muove tra bassi alternati a distese oceaniche di sample vocali e loop ipnotici in 10 tracce non convenzionali decisamente interessanti, elettronica oscura e magnetica condita da vocal avvolgenti che definisce così:
“Hands sono le mani che battono su tavole di legno, processate e filtrate fino a comporre un pattern ritmico preciso. Mani che premono i tasti dei controller per scandire il beat, e delle tastiere per liquefare i bassi”.