E con questo sono sei album in 10 anni, ogni volta con un cambio di direzione perchè la voglia di Little Simz di non restare nella comfort zone è probabilmente un esigenza primaria per continuare a fare musica. “Lotus” è molto di più di un album per lei che ultimamente non se l’è passata affatto bene a livello mentale, che si è vista derubata da Inflo e che la perdita di alcune delle certezze più incrollabili ha messo a rischio la sua vita artistica e privata. Si è rimboccata le maniche e con Miles James già capace di spingere i KOKOROKO al successo, ha trovato la persona giusta per ripartire, quella in grado di non far rimpiangere in nessun modo l’ex amico Inflo. Quindi possiamo classificarlo come l’album più difficile della sua carriera, quello che l’ha messa di fronte alle sfide e ai dubbi, quello dove ha tirato fuori tutta la sua abilità espressiva con un rollercoaster di sensazioni che non è mai stato così vivace e imprevedibile. L’album si avvale di collaborazioni con Wretch 32, Sampha, Michael Kiwanuka, Obongjayar, Yussef Dayes e Moonchild Sanelly, nomi che la dicono lunga sul rispetto guadagnato negli anni dalla rapper londinese. Con il microfono per noi è parecchio al di sopra di tantissime colleghe e colleghi, e dove il rap game si gioca ancora come in USA questo le è ampiamente riconosciuto… “Lotus” è l’ennesima prova vinta di Little Simz.
