
Anjali è una produttrice culturale, scrittrice, DJ e insegnante di yoga, oltre a lavorare come programmatrice di club e produttrice di festival. Anjali ha svolto ricerche, pubblicato scritti e tenuto conferenze sui temi queer, sui diritti dei lavoratori dell’economia notturna, è membro del consiglio di amministrazione della campagna Good Night Out, un gruppo pionieristico di formazione e advocacy per una vita notturna più sicura, e attualmente collabora con una società di consulenza creativa volta a migliorare la salute e il benessere dei lavoratori notturni.
Chi poteva scriverlo quindi questo libro se non lei ? In un momento in cui molti club chiudono, e in cui le serate queer vengono spesso spostate in orari o location marginali, questo libro è quasi un manuale di sopravvivenza. Chi lavora o segue il clubbing lo sa: quando una scena queer o marginale diventa cool, arrivano sponsor, fotografi, venue più costose… e spesso le persone che l’hanno creata vengono messe da parte. Il libro lo dice apertamente: è un meccanismo estrattivo. Prende estetica, linguaggio, vibe – e lascia fuori chi l’ha generata, mentre raccontare una scena non può voler dire cancellarne le radici politiche. I club, soprattutto quelli nati da comunità queer, Black e migranti, sono stati storicamente spazi di sopravvivenza e invenzione, non solo posti dove ballare, ma luoghi dove era possibile essere visibili, desiderabili e al sicuro quando fuori non lo eri. Col tempo però questi spazi sono diventati oggetto di consumo: il mercato li ha presi, levigati e rivenduti. È un libro pensato proprio per chi vive o segue le scene musicali, ma sente che qualcosa si è rotto nel passaggio dal clubbing underground al clubbing iper-brandizzato. In pre order QUI via Velocity Press verrà poi pubblicato il 6 Febbraio 2026.
