Del nuovo album Sunset Violence vi vogliamo parlare brevemente, siamo troppo affezionati e fan della band (ora possiamo chiamarla così con l’innesto permanente di Andrea Balency-Béarn e Marc Pell) per non dare il nostro parere e contributo in merito. L’album è l’ennesima prova (riuscita) di staccarsi dal lavoro precedente, così tutta quell’elettronica di prima consideratela un figlio abbandonato in città per vedere la coppia evadere e trovare nuovi spazi creativi (Yucca Valley) con una chitarra e tanti suoni shoegaze al seguito. Infatti le drum machine e i sintetizzatori che avevano caratterizzato fino ad ora il gruppo lasciano la scena alle corde della chitarra, da questo strumento sono partiti nella scrittura del testo e ad entrambe le cose è stata data importanza come mai prima, definendo così un cambio d’approccio nella stesura dei pezzi. Dopo avere prodotto tracce IDM, di post-punk britannico, post-dubstep, post-punk, techno, R&B, ambient garage, lo-fi pop, ora se ne escono con un album post-rock e shoegazy che però non è epico, qualcosa manca. Chi invece non manca nelle collaborazioni è King Krule, lui con loro ci sarà sempre. Pezzi consigliati ? Sicuramente” Dumb Guitar” e “Shipwreck” che offrono dopo “The Trail” un inizio entusiasmante, poi si perde un po… a parte “Fishbrain” che abbiamo già apprezzato tanto come primo singolo dell’album. I Mount Kimbie nel 2010 nascono con “Crooks & Lovers”, nel 2013 realizzano a nostro parere il capolavoro “Cold Spring Fault Less Youth”, si prendono il grande pubblico con “Love What Surives” nel 2017 e poi da li hanno cominciato a spiazzarci per non annoiarci e annoiarsi magari lasciandoti li a grattarti la testa pensieroso su che cosa stai ascoltando… ma è il loro bello, a noi Kai Campos e Dom Maker piacciono proprio per questo.