
Residenza 2018
Oggi con questa nuova aria di primavera inizio con il porvi una considerazione a cui penso spesso ultimamente.
Ci sono alcune regioni, e non parlo di piccoli paesi o città, ma intere regioni delle quali si sente poco parlare e di cui non se ne conosce la scena artistica e culturale (magari è una considerazione banale e di una persona che vive al nord, vicino alla big city).
Una di queste regioni, per me, è l’Abruzzo. Un luogo che regala ispirazione straordinarie, una terra che, come direbbero i miei amici abruzzesi, regala mare e montagna allo stesso tempo. Riserve naturali, monti stupendi si pensi alla Majella e al Gran Sasso, elementi tipici e caratteristici come la costa dei trabocchi. Insomma uno scenario paesaggistico unico e invidiabile!
Ma in tutto questo l’arte? Non esiste? Eccome se esiste, anzi, voglio parlarvi di un progetto che ho da poco scoperto e che vorrei condividere con voi.
Ce ne sarebbero tanti altri, ma per ora vorrei concentrarmi su questo, credo sia interessante per il suo metodo decisamente innovativo.

Unpae, ed.1, 2018 – Documentazione performance Segreto Top di Alice Pilusi – Courtesy Unpae, ph Lorena Florio
Oggi ci troviamo a Roccacaramanico, un piccolo borgo tra la Majella e il Morrone, dove ci accoglie un progetto chiamato UNPAE, ovvero “Un paese tutto per te”.
Il progetto, ideato da Andrea Croce, ha un forte carattere site-specific ed è proprio questa sua caratteristica che mi ha colpito ma… andiamo con ordine.
“Un paese tutto per te” è una residenza artistica nata nel 2018, con l’intento di portare a Roccacaramanico artisti, curatori e ricercatori di ogni genere, liberi di esplorare il borgo, i suoi abitanti e i suoi paesaggi, e di lavorare in un clima di libera spontaneità. Questo significa che tutte le pratiche artistiche e di ricerca vengo accolte e sostenute, in un format fluido e mutevole.

Alessia Delli Rocioli, Untitled, 2018
Questo paese è stato considerato un “Ghost town”, ovvero un paese fantasma, infatti alla fine degli anni’80 era arrivato a contare una sola abitante, la signora Angiolina. Oggi il paese è tornato a rivivere, mantenendo la sua identità passata ma approcciandosi ad una nuova visione futura e di sviluppo innovativo.
Tutto questo è lo scenario che si presenta davanti agli occhi dei creativi chiamati a far parte di questa residenza (a cadenza annuale): un paesaggio incredibile, un luogo con una storia misteriosa ed un clima conviviale e di familiarità che si instaura tra gli artisti e la comunità.
Il curatore, Andrea Croce, ha sviluppato questa residenza con l’idea di creare una dimensione di laboratorio aperto, senza limiti, senza vincoli, senza un tema prescelto ma lasciando piena libertà agli artisti.
Improvvisazione, sentimenti ed emozioni caratterizzano UNPAE che, con il suo carattere mondano e famigliare, da valore al “dolce far niente”, distaccandosi dalla formale abitudine di produrre arte. Lo scambio libero tra gli attori coinvolti, le mutazioni del luogo e del territorio, la presenza degli artisti che invadono questi spazi e i loro abitanti, mettono in discussione le dinamiche abituali delle residenze. Come? Ad esempio non sono portati alla produzione obbligata.

Unpae ed.2, 2019 – Installazione dell’opera Pic-nic in Australia di Lorenzo Kamerlengo, rocce su prato, taglio d’erba (mulching) – Courtesy Unpae, ph Teresa Tamago
“Un paese tutto per te” diventa così la necessità di adattarsi ad un luogo dove vengono ridefiniti gli spazi e i rapporti, il senso di comunità, di aggregazione e di gruppo.
Sono moltissimi gli artisti che hanno dato vita a queste edizioni e i progetti emersi sottolineano questo forte senso di libertà e di multidisciplinarietà che permette di mostrare punti di vista e riflessioni diversificate tra loro.
Un clima di condivisione e spensieratezza che permette alla residenza di avere la capacità di vivere in un’esperienza produttiva, fatta di dialogo, di connessioni, di storie, di racconti, ma anche di silenzi. Fare arte qui prende una nuova piega, un nuovo metodo, a mio avviso efficace, funzionale e replicabile.
Una quotidianità che riesce a mutare.
Le residenze a Roccacaramaico e i progetti che ne hanno preso vita sono tutti veramente curiosi e interessanti, mai uguali tra loro.
Quindi lascio a voi l’onore di guardarli ed incuriosirvi!
Nel frattempo rimango in attesa di quello che sarà l’edizione 2022! Ora che conosco la realtà, credo che andrò di persona!
Aggiungo che il team è composto, oltre che dal fondatore Andrea Croce, dalla curatrice Alessia Delli Rocioli e da Michele Sablone, graphic designer.