TUNÈA

Una nuova vita per la tonnara di Caloforte

by Francesca Rossi Minelli

Carloforte.Foto di Alessandro Toscano

In questi giorni ho imparato, sulla mia pelle, che lavorare e vivere in un posto che ti rende felici ti permette di risolvere i problemi con una serenità interiore molto più forte.
A volte però i posti che ci rendono in pace con noi stessi sono da scoprire, da ricercare ms, molto spesso sono, purtroppo, anche da riqualificare.

Oggi vi parlo di un’altro progetto vincitore dell’avviso pubblico Creative Living Lab – 3 edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: Tunèa.

Tunèa è un progetto di rigenerazione cultura legata al territorio della tonnara di Caloforte che ricopre un ruolo di massima importanza per i suoi abitanti e cittadini. Il progetto come scopo quello di  riaprire gli spazi della vecchia tonnara, oramai abbandonati e dismessi, co-progettando attivamente, insieme alla comunità abitante, attività ed eventi per riportalo ad una pubblica fruizione. 

La cultura diventa il filo conduttore di questo progetto che si sviluppa attraverso residenze artistiche, laboratori, workshop e performance che permettono la riattivazione fisica dello spazio. Il programma, costituito dalle diverse attività, vede la comunità come motore fondamentale e di successo di ognuna.
Trovo estremamente interessante la graduale progettazione e apertura degli spazi: la programmazione e gli eventi proposti sono tutti fortemente interconnessi l’uno con l’altro,  ed ogni attività culturale si unisce all’altra cercando, passo dopo passo, di riattivare e dare valore proprio ad ogni spazio.


Il progetto, tenendo fortemente in considerazione gli abitanti e la comunità, integrandola in ogni attività, tiene anche conto della sulla storia passata e, attraverso un’analisi dettagliata del suo genius loci, cerca di aprire nuovi spiragli futuri. Una visione a lungo termine nella quale  la comunità locale riuscirà a cerare nuovi rapporti con gli spazi fisici della tonnara e a donarle una nuova identità e  un nuovo valore sia per la comunità che per il territorio.

Il lavoro è iniziato nel 2021 attraverso un’indagine antropologica e socio-culturale del territorio e la sua storia sociale, per svilupparsi gradualmente nel 2022 in attività collaborative di co-progettazione e auto-costruzione. Il cuore pulsante del progetto sono 3 laboratori partecipativi che hanno preso piede a partire da marzo, e si concluderanno a giugno, ideati da un team eterogeneo composto da professionisti del settore fortemente competenti: l’architetta Patrizia Di Monte, il fotografo Alessandro Toscano, l’antropologa e performer Ambra Zambernardi.

QUI potete trovare tutti i lavoratori fatti e quelli attualmente in corso!!
Un’unione di energie, pensieri, know how differenti, background e formazioni diverse che si uniscono con l’unico scopo di creare un  nuovo spazio condiviso gestito dalla comunità.

Credo che ognuno di noi ha un posto nel cuore che ora non è più quello di una volta, vero?

Carloforte.Foto di Alessandro Toscano

Questo è esattamente il motivo che ha spinto la nascita e lo sviluppo di Tunèa: per gli abitanti Carlofortini la tonnara aveva un valore non sono simbolico per la comunità ma anche economico; trent’anni fa alcune famiglie si trasferivano per mesi per partecipare alla pesca del tonno, alla sua lavorazione e all’inscatolamento. Era un luogo che portava gente, che portava lavoro, sostentamento economico e diventava un punto di incontro e di scambio anche culturale. Ovviamente il mercato ittico oggi è completamente cambiato, soprattutto quello legato alla pesca del tonno, ma questo non significa che la tonnara non possa rivivere!

Lasciatemi spendere due parole sul nome. Il nome del progetto significa letteralmente tonnara in tabarchino, un dialetto di origine ligure parlato dagli abitanti di Carloforte, sbarcati  sull’Isola di San Pietro (luogo dove si trova la tonnara) da Tabarka (Tunisia), nel 1738. 

Tonnara come il tradizionale sistema di reti utilizzato fin dai fenici nel Mar Mediterraneo per la cattura del thunnus thynnus, tonnara come il complesso architettonico in cui il Rais coordina la ciurma nella preparazione della pesca e in cui il tonno viene lavorato dopo la mattanza, tonnara come la pratica che ha impresso nel lessico dell’isola espressioni e modi di dire.”

Che dire un progetto splendido di grande valore sociale e culturale. Apprezzo molto questo estremo coinvolgimento della comunità in ogni azione che viene fatta. Un progetto che riqualifica uno spazio di prossimità inicitanto lo slow tourism in un’area periferica.

Tunèa ha preso vita grazie a: Maria Pina Usai (direttrice artistica); Alessandro Toscano (coordinamento organizzazione); Luca Spano (coordinamento comunicazione); Marina Fanari (segreteria organizzativa) e Maurizio Lai (coordinamento comunicazione)

 

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