Citando Leonardo da Vinci: “L’arte non si finisce, ma si abbandona”.
Stava parlando della natura intrinsecamente infinita dell’atto creativo, ma le sue parole hanno assunto un nuovo significato nella nostra cultura moderna: le questioni di copyright e licenza artistica hanno complicato questo concetto, di quanto un’opera sia finita.
L’industria musicale convive con questo dilemma ormai da anni: come fa una cultura creativa basata sul remix ed il campionamento a coesistere con le leggi che determinano a chi appartiene l’identità artistica di una creazione?
Beh, in questo dibattito tra chi fa e chi rifà, entra a gamba tesa l’Olandese D.B. Graft ed il suo semplice (quanto efficace) progetto: Add Yellow.
Una notte in camera sua, Brian stava sfogliando un libro fotografico sulla natura, quando impulsivamente afferra un pezzo di carta gialla nelle vicinanze e lo incolla sopra una foto di un pappagallo.
La cosa gli piace, ma allo stesso tempo non può fare a meno di pensare al gesto artistico: “Se a questa foto aggiungo un mio gesto, questa foto diventa anche mia?”
Ecco, da quel momento nasce il progetto di Brian: la semplice aggiunta di un particolare giallo, ad immagini accuratamente selezionate.
Le iperbole filosofiche si sprecano, le pippe aritistiche nascono a dismisura, ma a noi questo non interessa.
Quello che ci interessa è che B.D. Graft riesce ad accostare la rielaborazione visiva a quella della cultura musicale degli ultimi decenni.
Quello che ci interessa è che B.D. Graft apre una strada di discussione sul significato di quanto fa, più che il punto di arrivo di quanto visto.
E anche se le reazioni al suo progetto sono state principalmente positive, dice che alcune persone non risultano così convinte: “Non capiscono veramente il concetto o non riescono a vedere il suo significato,” dice.
“Ma va bene così: tutte le forme interessanti di arte hanno avuto i loro nemici”.
Ma Brian non è solo questo, del collage ha fatto il suo marchio di fabbrica, se così si può dire. Ed il risultato è davvero ganzo.
Collage come copertine di dischi, collage per il progetto Air Max 1, collage per United Colors, collage per la rivista ARCHIVE.
Se volete sapere di più su Brian ed il suo “Progetto Giallo”, qui potete trovare il suo sito ufficiale.
Alla prossima.