
FINGERS, MARLENE DUMAS, 1999
“Buon anno”, la frase che odio di più e che dal 24 dicembre fino a tutto gennaio, ogni anno, sentiamo dirci.
Chiunque incontri in questo periodo, dopo la solita e retorica domanda “Come Stai?” ti dirà “Buon anno”. Questa retorica mi ha stufata.
Abbiamo voglia di liberarci, di lasciarci andare, di esplorare, di cercare qualcosa che nemmeno noi sappiamo cos’è, di allontanarci dai tabù nazionali e di vivere secondo canoni più inclusivi, democratici e meritocratici.
Ho concluso il mio 2022 inaugurando una mostra su Only Fans “Private Dance” che non ho avuto il tempo di mostrarvi, quindi oggi voglio condividere con voi le mie ultime suggestioni e riflessioni.
Mi sono interrogata moltissimo sul tema e sul rapporto tra censura digitale e intimità. Dove inizia la sfera publica? Dove finisce quella privata? In che rapporto stanno? La pornografia e il rapporto con l’arte è ancora vista con sdegno, disgusto e poco podore?
Carlo Mazzoni, a proposito di questo tema si è chiesto “Sarà la pornografia a salvare il mondo?”, provocatoria come domanda.
Oggi le idee sono cambiate, le esperienze e le generazioni hanno modificato il loro pensiero e approccio: la nostra generazione è molto attenta alle tematiche sessuali e alla salvaguardia del piacere personale.
Quello che fino a 20 anni fa era considerato come perverso, strano, inaccettabile diventa oggi una comfort zone dove sentirci liberi di esprimere noi stessi.
L’arte e la pornografia hanno forse questo in comune: cercare di esprimere l’essenza senza nessun velo di falso perbenismo: il sesso ci interessa e continuerà ad essere nelle fantasie
e nelle menti dell’umanità. Ai social invece il nudo non piace, sopratutto se erotico e femminile.
Ma su OnlyFans tutto è teoricamente ammesso e la censura sembra aver perso il suo predominio digitale.
Private Dance è una libera espressione artistica di azioni che prendono vita sulla piattaforma più controversa di sempre.

Flavia Carolina D’Alessandro, UNREAL MISTAKES, video 1’26”, ONLY FANS, 2022
Con i ragazzi di OMAR abbiamo messo in azioni un atto provocatorio e giustamente ammiccante. OMAR è, innanzitutto, un progetto nato dalla coesione di un gruppo di artisti che, pur non costituendosi come collettivo, vuole sperimentare una pratica basata sull’ibridazione e lo scambio, mantenendo l’eterogeneità delle singole espressioni artistiche presenti.
Only Fans è un non-luogo cresciuto esponenzialmente durante il periodo del Covid che ha saputo soddisfare il piacere più intimo e nascosto delle persone. Porno, pop e kitsch hanno tutte un nuovo spazio dove poter esprimere la loro vera natura, trasformando il piacere umano in un’erotismo per l’homo digital.
Ogni azione presente in Private Dance rappresenta un movimento personale, una performance coreutica dove ogni gesto, rappresentato dal lavoro dei singolo artisti, entra a far parte di una composizione a più sfaccettature.
OMAR su OnlyFans si trasforma in una stanza privata, segreta ed intima dove la danza, intesa come disciplina del movimento, prende vita.

Sebastian Contreras Pink iced Mozart, ONLY FANS, 2022
Le tematiche indagate e le azioni svolte irromperanno nella piattaforma che diventerà lo spazio espositivo di contenuti non censurabili, dove la libertà di espressione è libera autonomia dell’erotico. OnlyFans non è solo il contenitore ma è stato anche l’oggetto di ricerca che ogni artista ha sviluppato secondo la sua personale linea di indagine ed interesse.
Censura, erotismo, immagini pubbliche, strutture, codici, dati analitici, ironia e sessualità vengono così indagati attraverso lo sguardo di 8 artisti che, uniti dallo stesso luogo, si sono impossessati della piattaforma e ne hanno prodotto un lavoro personale, condiviso e sensuale.
La scelta di OMAR di operare su OnlyFans è provocatoriamente conseguenza di un recente crollo del boom pandemico delle mostre online. Virtual exhibition e gallerie virtuali erano diventati puri ambienti di comunicazione, luoghi lontanissimi da quelli fisico – architettonici dove gli spazi erano banalmente definiti da video e da contenuti multimediali.
Volete sapere tutte le altre opere?
QUI il link OF per poter vedere la mostra, visibile fino al 23 febbraio!
Ringrazio tutti gli artisti che hanno preso parte a Private Dance, oltre ai fondatorз del programma Giorgia Mascitti (1995, San Benedetto del Tronto), Flavia Carolina d’Alessandro (1977, Caracas), Tamara Marino (1983, Ragusa), Devin Kovach (1987, Arizona), Sebastian Contreras (1972, Buenos Aires) e Matteo Costanzo (1985, Roma) sono state invitatз a partecipare lз artistз Giulia Tarditi (1997,Torino) e Claudia Petraroli (1987, Teramo).