Gemelli classe 1984 che dalla quarta elementare si divertono con la telecamera, evidentemente appassionati di horror e fantascienza, sono i creatori di “Stranger Things” serie di otto puntate ambientata in Indiana che ha preso un po’ tutti. L’estate nelle programmazioni televisive è sempre stata generosa nei confronti del genere in questione, vuoi che quelli di Netflix già al primo giro non fossero a conoscenza dei gusti di casa nostra? E allora ecco la serie giusta al momento giusto, quella che racchiude mille citazioni ad opere e registi di quegli anni con l’aggiunta di una sempre brava Winona Ryder. Già perchè tutto ricorda Spielberg o King, “E.T.” come “Incontri ravvicinati del terzo tipo” sono quasi una spina dorsale dell’immaginario che i fratelli Duffer hanno creato per Stranger Things. Già vista tutta in un fiato come era successo per”Wayward Pines” con Matt Dillon, altra serie dove i gemelli del North Carolina hanno messo le mani scrivendo alcuni dei dieci episodi, non si hanno tracce invece nella seconda serie fuori dal 25 Maggio.
E in effetti va detto che la mano dei Duffer è riconoscibile, a tratti ricorda il metodo narrativo alla George Lucas frullato ad uno stile Carpenter …oltre a quelli già citati sopra. Anche nella sigla iniziale Matt e Ross hanno curato i dettagli al massimo celebrando Richard Greenber il disegnatore dei titoli iniziali di film come Goonies, Superman, Aliens e altri ancora.
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Giusto per darti un idea della cura per le scelta dei protagonisti va detto che i giovani attori di Stranger Things sono stati scelti tra più di 900 maschi e 300 femmine, tutti esaminati con provini a base di scene di “Stand by me”. La scelta è riuscita visto che il mix è perfetto, ci sono i più piccoli e poi la coppia più grande in stile Goonies, ma soprattutto ci sono le fughe in BMX come in E.T. che fanno impazzire la generazione nerd con la fissa per gli ’80 e Dungeons and Dragons.
Prima di arrivare qui i Duffer Brothers hanno realizzato “We all fall down” nel 2005, esatto a solo 11 anni, portando a casa subito un premio al Deep Ellum Film Festival di Dallas, poi una tesi di laurea portata avanti con un certo Mace Neufeld di “Caccia a Ottobre Rosso”. Arriviamo al 2015 con “Hidden” un thriller dove tutta una famiglia deve nascondersi da creature a caccia di umani dopo la diffusione di un virus misterioso, i Duffer gestiscono la sceneggiatura anche qui con la tecnica dei flashback che poco alla volta svela i retroscena e il film con colpo di scena finale lascia pensare ad un sequel… ma visto il successo di “Stranger Things” è ragionevole pensare che prima si dedicheranno ad una attesissima seconda serie.