Qualche tempo fa abbiamo incontrato, sulla consolle di uno speciale Solaris milanese, il dj e producer Fango, al secolo Nicola Zanetti. Nel corso di una serata ricca di aneddoti, che spaziano dai piatti di pesce con pop-corn alle birre acide fino ai divani letto, siamo rimasti travolti dal suo set. Quale migliore occasione quindi per sottoporlo alle nostre fatidiche 5 domande? Le trovate tutte dopo il salto.
Iniziamo subito dal tuo nome, Fango. Lo troviamo super evocativo, ci racconti come lo hai scelto?
Sono laureato in Scienze Ambientali e all’università ho avuto modo di studiare i fanghi industriali di Porto Marghera. Fango era il mio soprannome tra i compagni di università perché era la cosa peggiore da analizzare.
Il tuo set a Solaris è stato veramente un bomba: il flow, le citazioni il lavoro sul mixer…ci racconti un po come ti prepari per un dj set in quest’epoca di sync e set già registrati?
Grazie, mi fa piacere sia arrivato! Quanto alla preparazione, è una ricerca continua e in tutte le direzioni per arrivare a qualcosa di proibito.
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Come tanti boss di casa nostra sei più in giro all’estero che in italia, quali sono le maggiori differenze che incontri lungo la strada?
Beh, gli italiani sono più caldi, direi, ma non sempre. Penso di non avere tutta questa esperienza per poter rispondere a questa domanda.
Visto che non vogliamo fare gli esterofili a tutti i costi ci consigli qualche producer italiano a cui prestare attenzione?
Sinceramente non capisco l’esistenza di confini in musica, non penso in questi termini. Ci sono produttori bravi e non bravi dappertutto, poco importa che siano italiani o no.
Per concludere cosa bolle in pentola per i prossimi mesi?
A breve uscirà una raccolta di remix di miei pezzi realizzati da tre musicisti che hanno davvero influenzato la mia formazione. Poi sto lavorando a un doppio EP di nuove tracce che avrà per tema… è troppo presto per parlarne.