“MAID OF ORLEANS (THE WALTZ JOAN OF ARC)”, ORCHESTRAL MANOEUVRES IN THE DARK, 1982

by Lorenzo Del Canale

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Siamo nel gennaio del 1982: gli Orchestral Manoeuvres In The Dark, più noti come OMD, hanno pubblicato da pochi mesi l’album della loro piena maturità artistica: Architecture & Morality. Il duo formato da Andy McCluskey e Paul Humphreys era nato nel 1978 con l’intenzione di portare nella musica pop le innovazioni elettroniche introdotte qualche anno prima dai Kraftwerk, parallelamente ad altri gruppi come gli Ultravox e gli Human League. Dopo il successo dei primi due dischi (il secondo conteneva l’immortale hit Enola Gay), con questo terzo lavoro riescono ad ottenere un sound più articolato grazie alla maggiore importanza data alle chitarre e all’utilizzo di tastiere come il Mellotron, molto amato dai musicisti prog anni ’70.Fra i vari brani a risaltare vi è sicuramente Maid Of Orleans (The Waltz Joan Of Arc) che rappresenta un proseguimento del precedente singolo Joan Of Arc : il testo fa sempre riferimento all’eroina quattrocentesca Giovanna D’Arco.

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Paul Humphrey e Andy McCluskey.

Il cantante Andy McCluskey afferma di essere stato ispirato nella musica e nelle parole dalla canzone Mull Of Kintyre scritta nel 1977 da Paul McCartney per gli Wings.Il tempo in 6/8 di Maid Of Orleans e l’utilizzo delle percussioni, la rendono simile ad un valzer che sembra accompagnare la marcia di Giovanna D’Arco. Il testo mette in risalto la devozione della giovane eroina pronta ad offrire il suo cuore per la causa che persegue e a finire bruciata tra le fiamme.Il tema principale della canzone riproduce il suono di una cornamusa e viene realizzato grazie all’utilizzo del Mellotron.L’intro, caratterizzato da suoni distorti non collegati tra loro, era stato composto quasi per caso dal gruppo e in radio viene spesso tagliato; tuttavia rappresenta un efficace introduzione al tema principale del brano creando un’atmosfera misteriosa e leggermente inquietante. Grazie anche allo splendido video e alla copertina del 45 giri realizzata da Peter Saville (famoso per la copertina di Unknown Pleasures dei Joy Division), l’incisione raggiunge le zone alte della classifica in numerosi paesi e in Germania e Olanda ottiene addirittura il Disco d’oro.

 

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