
Magnus
Oggi voglio condividere con te una piccola “chicca” artistica, una App creata nel 2013, ma conosciuta davvero da pochissimi: Magnus. L’hai mai sentita nominare?
Se la risposta è no, nessun problema! Oggi Brillo Blog ti fornirà una guida specifica di cosa, questa applicazione, è in grado di fare.
Conosci Shazam? Avrai sicuramente sentito parlare dell’applicazione che ti permette di captare la musica in sottofondo fornendoti titolo, autore e tutte le informazioni utili per riconoscerla. Questo format ha ormai 20 anni (è stata fondata nel 1999) e, nonostante non sia super recente, è ancora molto gettonata. L’hai mai utilizzata?
Bene, ora applichiamo il concetto di questa applicazione all’arte, uniamo il tutto e… ecco Magnus!
L’applicazione che ti permette di riconoscere le opere d’arte, come se fosse un vero e proprio “Shazam per l’arte”.
La mente geniale che ci cela dietro Magnus è un trentunenne tedesco, imprenditore d’arte, di nome Magnus Resch, noto per aver co-fondato Larry’s List, un database di collezionisti di arte contemporanea. Nel circuito artistico, Resch è conosciuto per la sua denuncia “Management of Galleries”, brutalmente onesta, sull’inefficienza del sistema delle gallerie.
L’applicazione è molto scorrevole e pragmatica, infatti ti basterà attivare la telecamera del tuo smartphone e Magnus saprà indicarti l’opera, sia essa un dipinto, una fotografia, una scultura. L’App ti offrirà tutte le informazioni di cui hai bisogno: il titolo, le sue dimensioni, la tecnica artistica utilizzata e il prezzo ( stabilito dalla galleria di riferimento o dell’ultima asta a cui l’opera è stata sottoposta). Questo dettaglio, non irrilevante, ha portato Magnus a diventare un vero e proprio competitor nei confronti di applicazioni come Artsy o Artprice. Le conosci? Sono molto interessanti, te le consiglio!

Funzionamento di Magnus App
Ma la vuoi sapere una curiosità? L’attore Leonardo Di Caprio, anche grande collezionista d’arte, ha investito molto denaro per questa applicazione:
“L’arte è un potente strumento per diffondere idee, perpetuare la storia e riunire le persone per uno scopo comune. Sono orgoglioso di lavorare con Magnus poiché l’app promuove l’idea di educare le persone sull’arte nel loro ambiente.”

Magnus App
L’app, attualmente, conta un database di oltre 8 milioni di opere, un numero in costante aumento. Agli utenti è permesso di caricare autonomamente le opere non ancora presenti, questa interazione quotidiana permette all’applicazione di ampliare l’offerta dell’archivio proposto. Non è sicuramente un’applicazione per milionari o per grandi collezionisti, anzi, è un’app che, come mission, si pone l’obiettivo di attirare utenti che non sono coinvolti nel mondo dell’arte, ma semplicemente incuriositi da questa realtà.
Un lavoro e uno studio davvero meticoloso, durato circa tre anni, nei quali Magnus è riuscito a rivoluzionare il modo di approcciare e conoscere un’opera d’arte.
Ma qual è il vero funzionamento che si cela dietro questa rivoluzionaria applicazione? Il merito va ad una serie di algoritmi che traducono l’immagine identificata dalla telecamera del vostro smartphone e vanno a pescare nel database tutte le informazioni relative al dato individuato. L’interfaccia dell’applicazione è molto semplice e intuitiva, permette a ognuno di noi di creare la propria collezione digitale!
Il mercato dell’arte ha ancora un velo di mistero, infatti l’obiettivo è proprio quello di rendere trasparente questi meccanismi, democratizzando maggiormente un bene che per sua natura è di tutti. Resch ha dichiarato che l’app “è stata particolarmente forte” nelle fiere d’arte, in occasione di eventi come Art Basel ha rivelato circa l’80% dei prezzi. Per il momento, questo genere di fiere interessano affaristi e collezionisti di una generazione più “vecchia”, esperti di un mercato forse ancora troppo elitario.
Prima o poi il mondo dell’arte dovrà trovare un modo per coinvolgere la prossima generazione di acquirenti, e quella generazione è digitale, non analogica. In questo sta la grande forza di Magnus, avvicinare chiunque ad una realtà ancora troppo esclusiva.
Hai mai pensato di iniziare una tua piccola collezione di opere d’arte?
Sarà la tecnologia digitale ad aprire il mondo dell’arte a chi, momentaneamente, ne è ai margini?
Come dice Lucio Battisti… “Lo scopriremo solo vivendo!”

Muzing
E vi lascio con un’ultima informazione… ieri ho scoperto un’altra App molto particolare: Muzing! Il Tinder dei musei! Praticamente un App che ti esorta ad andare nel museo più vicino per il primo appuntamento…
E tu? Qual è l’App più strana che hai sul telefono? Fammelo sapere!
Francesca Rossi,
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