LONDRA, L’AMERICA E L’AURELIA: INTERVISTA A LORENZO BITW

by Ricky FK

Lorenzo BITW

“Aurelia” di Lorenzo Bitw sta già facendo il pieno di complimenti ed ascolti, la title track è ispirata alla strada romana, ma anche le altre tracce identificano strade e luoghi della capitale: la Casilina, la Nomentana, l’Appia e la Prenestina. Quando parliamo di Lorenzo ci piace usare la frase “il talento romano”, ma in questa intervista partiamo qualche anno indietro, da Londra… da li di strada ne ha fatta tanta.


 

Il tuo sound è strettamente connesso a quello di certe scene tipicamente UK, dal grime alla dancehall alla bass music. C’è sempre qualcosa che ti porti dietro dall’esperienza londinese ? Ricordaci com’è andata con Scratcha DVA, spiegaci meglio come hai vissuto quel periodo e se pensi di tornare.
Sì sono molto legato all’Inghilterra sonicamente e anche per un certo modo di fare le cose, sono cresciuto ascoltando tanta radio inglese e ascoltando djs della scena uk funky/grime , è una cosa che sento per assurdo anche se lontano da me allo stesso tempo vicina a me. Scratcha dva l’ho conosciuto quando ha suonato a Roma, serata epica e gli ho lasciato un cd con alcune delle mie produzioni da lì ha iniziato a suonarle su rinse, è stato molto strano ma anche molto bello per me ripensandoci adesso nessuno andrebbe ad una serata con un cd. Se ci tornerò onestamente non so dirti, è molto difficile da dire adesso visto la situazione Brexit e come è stata gestita.

 

Nel 2016 incidevi “Tombura” su Friends Of Friends di Los Angeles. Ieri si parlava molto di hip hop in west coast, oggi Flying Lotus o Kamasi Washington oltre a Terrace Martin, Thundercat e tanti altri sono al massimo della notorietà spingendo suoni elettronici e jazzati. Cosa ti piace di quello che viene da lì, pensi che in futuro il tuo suono o chissà le tue esperienze musicali avranno modo d’intrecciarsi con gli States? Cosa ne pensi degli USA come mercato musicale?
Secondo me gli states sono al top adesso e hanno scavallato alla grande uk e l’inghilterra, anche se l’inghilterra rimane all’avanguardia per tante cose e ha sempre scene musicali interessanti. Tutte le cose rap/trap o cmq di quella sfera sono venute dagli states. Il grande ritorno della dancehall viene ovviamente dalla jamaica e da Mixpak che ha sede a New York.Gli states ci hanno anche portato il fenomeno della footwork da Chicago che adoro. Tyler the creator e tutti i vari componenti di odd future geni assoluti. Sono forse più aperti in america e meno inglesi/centrici. Onestamente vorrei organizzare una serie di date lì ma è sempre molto complicato e difficile visto tutto il discorso visto (visa) e diventato più difficile andare lì semplicemente per suonare, devi avere un invito ufficiale e spero in futuro di riuscirci.

 

L’anno successivo Branko infila “27” (ft. rAHHH) nella compilation per la sua Enchufada, nello stesso anno fondi la tua etichetta Bitw con cui hai realizzato “Goo”. Il mondo delle etichette indipendenti è vastissimo e con la tua che piani hai per il futuro? Uscite previste ?
Sì quella compila era una ficata! Al momento dopo Aurelia non ho nulla in programma comunque, magari un singolo prima della fine dell’anno. Ti dico la verità dopo Aurelia vorrei concentrarmi su produzioni anche non mie e collaborare anche con altri artisti. Continuerò ovviamente a pubblicare musica come Lorenzo BITW e suonare come dj ma vorrei provare a concentrarmi sulla parte di studio e di produzione.
 

L’anno scorso crediamo ti sia tolto una bella soddisfazione con l’LP “Love Junction”, adesso “Aurelia”, nell’ultimo periodo hai intensificato le uscite e ci viene da pensare che di conseguenza hai passato in studio più tempo. Com’è il tuo spazio di lavoro e com’è che sei arrivato alle tracce dell’EP? In fase di produzione quanto sei disponibile a suggerimenti esterni?
Love Junction è stato un po’ una culminazione di un percorso c’erano delle canzoni dentro che risalivano anche a parecchi anni prima, credo sia stata anche un’esperienza importante dalla quale ho imparato molto. Sì passo parecchio tempo in studio ma dovrei starci di più!! Sono arrivato alle tracce di Aurelia sperimentando e cercando di creare delle ritmiche diverse era un po’ che volevo fare un lavoro propriamente da club, tanto più spazio al mio lato da dj e a sonorità di quel tipo. Diciamo ho buttato giù parecchie idee e poi ho continuato a lavorare su quello che mi sembravano funzionassero di più, mi piace anche come ho ordinato le tracce credo ci sia una continuità anche se è un EP e non va sentito tutto insieme. Sono molto disponibile a suggerimenti esterni anzi cerco sempre orecchie amiche alle quali appoggiarmi.

 

Nella tua sfera di cristallo che succederà nel prossimo anno a Lorenzo Bitw e quello che succederà a Roma? Musicalmente parlando ovviamente. Con “Aurelia” hai esplorato e adesso ? …c’è spazio per fare crescere ulteriormente la scena e magari con qualche collaborazione “casalinga”? C’è un nome in particolare?
Felicissimo che mi hai fatto questa domanda e spero proprio di poter collaborare con più artisti italiani possibili adesso e ho notato una grande apertura in italia verso il mio sound e verso certe sonorità prima ostili al mercato italiano. Ci sono tanti nomi italiani con i quali mi piacerebbe collaborare uno fra tutti Mahmood ma mi rendo conto che questo è impossibile adesso. Ci sono tanti progetti interessanti in italia con i quali magari riuscirò a collaborare: Venerus, Myss Keta, Genereric Animal, 72-Hour Post Fight, Massimo Pericolo. Magari riuscirò a collaborare di nuovo con Mudimbi con il quale ho già collaborato in passato. Musicalmente vedo che le cose qui si stanno mettendo per il verso giusto e noto una maggiore apertura verso certe sonorità sia del pubblico che degli addetti ai lavori.

 

Domanda di rito per noi: sneaker da cui non ti vorresti separare nemmeno dopo averle distrutte.
Karhu fusion 2.0 sono una ficata !

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