
@andrecostudio
L’arte ha sempre avuto un ruolo importante nelle contemporaneità sociali ed è sempre stata in grado di esprimere le preoccupazioni e i problemi del tempo. Oggi è proprio l’arte visiva, la pittura, la scultura, l’installazione che vengono in aiuto aiutandoci a rappresentare con potenza e attraverso modalità tangibili le questioni ambientali, aprendole ad un vasto pubblico.
L’arte pubblica diventa in questo senso un grandissimo strumento di diffusione di informazioni, di sensibilizzazione, di partecipazione attiva, di creazione di esperienze immersive e coinvolgenti tanto da smuovere riflessioni sull’impatto umano sull’ambiente.

MURICINARI JAZZI – Dry Wall Building @andrecostudio
Ma cosa succede quando un’azione artistica volta alle questioni ambientali si attiva nella città più inquinata del mondo?
Ritorniamo indietro di qualche anno, siamo nel 2019 a Nuova Dehli dove la concentrazione di PM 2,5 nell’aria ha raggiunto i 278 microgrammi per metro cubo: il valore delle particelle inquinamenti supera venticinque volte il limite considerato accettabile dall’Oms.
Nella città più inquinata del mondo è stato creato un murales di 300 metri2 realizzato con lo smog per dire stop ai cambiamenti climatici. A creare tutto questo un’artista visivo italiano Andreco ha dipinto l’inquinamento atmosferico con lo stesso inquinamento atmosferico, usando un inchiostro realizzato con lo smog.
Il murale fa parte della quinta tappa di Climate Art Project, il progetto di Andreco tra arte, scienza e ambiente che sta attraversando il mondo per sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici. Iniziato a Parigi nel 2015 in occasione della Cop 21, la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, Climate Art Project è stato nelle sue tappe precedenti a Venezia per le Biennali di Arte 2017 e Architettura 2018.

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Climate 05 – Reclaim Air and Water ha scelto Delhi come simbolo poiché è la città con i livelli più alti di inquinamento atmosferico al mondo nella quale, oltre all’aria anche le risorse idriche della città sono in serio pericolo: il fiume Yamuna, che scorre a Delhi è in condizioni di inquinamento estremo. I fiumi Yamuna e Gange considerati luoghi sacri per gli indiani hanno ottenuto dalla corte indiana diritti legali comparabili a quelli degli esseri umani, ma, paradossalmente, sono tra i corsi d’acqua più inquinati della terra. Il progetto fa parte dell’urban art festival St+art Delhi 2019 ed è prodotto da St+art India Foundation in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Delhi e supportato da Asian paint, Air Ink e altre organizzazioni.
Il dipinto murale di Andreco è stato realizzato a Lodhi Art District, Lodhi Colony, nella città di Delhi e rappresenta una visualizzazione artistica dei dati sull’inquinamento atmosferico e delle Nature Based Solutions, soluzioni che si basano sui processi della natura per risolvere problemi dovuti agli impatti antropici. L’opera raffigura in maniera simbolica la transizione dei fumi tossici e i gas serra, provenienti delle emissioni industriali, dal traffico veicolare e dai roghi di stoppie e rifiuti, in un ambiente salubre con candide nuvole. La transizione è resa possibile da un albero vero che si erge al centro muro. L’opera interagisce con il paesaggio e le architetture circostanti.

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Nell’opera di Andreco integra figure simboliche con formule chimiche, grafici e dati forniti dai centri di ricerca per formare unica immagine concettuale dal forte impatto visivo. Il progetto comprende tre diversi momenti nella città di Delhi: un grande wall painting, una performance collettiva sotto forma di parata ed un talk che analizza i cambiamenti climatici e i problemi ambientali locali da un punto di vista scientifico ed artistico. La parata, una performance collettiva, che ha coinvolto la popolazione locale di tutte le età, ha attraversato il quartiere di Lodhi, con canti, slogan e grandi bandiere, per suscitare un’altra riflessione sull’inquinamento e sulle possibili forme di azione individuale e collettiva. L’artista ha realizzato delle bandiere che raffigurano i fiumi Gange e Yamuna, le piante locali che meglio depurano acqua aria e terreni degli inquinanti e altre visioni artistiche che partono dai dati scientifici sull’inquinamento atmosferico. La parata si è conclusa di fronte al grande dipinto murale dell’artista.
Il progetto artistico di Andreco ha preso spunto dalle ricerche scientifiche e dai dati pubblicati da centri di ricerca internazionali e locali come: IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), NASA, NOAA, CNR e gli indiani NEERI (National environmental Engineer Institute) e CSE (Centre for Science and Environment).Fonte di ispirazione per l’artista anche il libro “La grande Cecità” dell’autore indiano Amitav Ghosh, che denuncia l’importanza di prendere posizione sui cambiamenti climatici e anche gli articoli scritti da Vandana Shiva, Sunita Narain e le istanze dei movimenti climatici come “Extinction Rebellion”.
I temi trattati dall’artista Andreco in Climate Art Project sono d’importanza cruciale non solo per Delhi, ma per tutto il pianeta.