Regno Unito, estate 1979: le radio e le discoteche trasmettono in modo insistente un canzone aliena che narra di un futuro distopico nel quale l’uomo è sempre più solo e si affida talmente tanto alla “macchine” da non essere più in grado di controllarle. È un suono che ha tutte le caratteristiche per essere lontano dalle masse, ma che invece pone le basi per la strepitosa stagione del synthpop britannico lungo il corso degli anni ottanta. L’autore è del brano è il ventunenne londinese Gary Anthony James Webb insieme alla sua band Tubeway Army composta da Paul Gardiner al basso e Jess Lydiard alla batteria e di cui lo stesso Webb è cantante, chitarrista e tastierista. Ma torniamo un attimo indietro; il diciannovenne Gary Webb, dopo alcune esperienze in band liceali, decide nel 1977 di fondare i Tubeway Army. Il terreno in cui si muovono è quello della Londra del ’77 in cui il punk è esploso definitivamente, ma dal quale alcune band come gli Ultravox! di John Foxx (di cui parlammo già nella RED ROOM) iniziano a distaccarsi per adottare soluzioni e sensibilità più d’avanguardia. Le influenze musicali di Webb sono molteplici e guardano perlopiù al presente: il kraut-rock più elettronico di Kraftwerk, NEU! e Tangerine Dream, il Bowie della trilogia berlinese e andando più indietro anche di Ziggy Stardust e i sopracitati Ultravox! (pre-Midge Ure), abili nel mescolare chitarre e sintetizzatori già da qualche anno prima dei Tubeway Army. Le influenze del punk dal punto di vista prettamente musicali sono senz’altro minori ma riescono a dar loro, come a molti altri artisti della scena post-punk e new wave, il coraggio di osare e di sperimentare senza timore. Nel 1978 la band pubblica così il primo album e Gary Webb acquista lo pseudonimo di Gary Numan (trasformazione del cognome tedesco “Neumann” letto per caso sulle Pagine Gialle) che da quel momento in poi non abbandonerà per tutta la sua carriera. Le intenzioni di Numan e della band sono di registrare un album punk ma, quasi come un segno divino, si accorgono di un sintetizzatore Minimoog abbandonato nello studio e decidono di utilizzarlo: questa scoperta sarà un passaggio chiave per plasmare il loro sound. Numan, dotato di un solido background musicale, era stato un ragazzino solitario affetto dalla sindrome di Asperger. Questa sua condizione di solitudine ed estraniamento dalla realtà l’aveva portato ad immergersi, oltre alla musica, in un mondo di libri, film e serie televisive di fantascienza; tra questi possiamo annoverare i romanzi distopici di Philip Dick, John Ballard, William Borroughs. Film come Arancia Meccanica, Fahrenheit 451, L’uomo che fuggì dal futuro (primo film di George Lucas). Serie televisive come Doctor Who e Ai Confini della Realtà. Tutte queste influenze confluiscono nel disco che, nonostante ottenga uno scarso successo, lascia già intravedere quella fusione tra strumentazioni classiche ed elettroniche, sormontate da una vocalità robotica, che Numan e compagni sublimeranno definitivamente in seguito. Arriviamo così al 1979: la band decide di abbandonare le esibizioni a causa dell’eccessiva turbolenza della scena punk londinese e si ritira in studio con l’intenzione di dare un seguito ai temi e alle sonorità del primo disco, tuttavia aumentando notevolmente l’apporto dei sintetizzatori e le suggestioni fantascientifiche nei testi. Nell’aprile del 1979 esce Replicas, una vera pietra miliare del synthpop che estenderà la sua influenza fino all’hip-hop (Afrika Bambaataa utilizzerà suoi samples) e all’industrial (i Nine Inch Nails lo chiameranno sul palco nel 2009 per un duetto memorabile). L’album riesce a scalare le classifiche inglesi grazie a brani come Me, I Disconnect From You e Down In The Park, ma soprattutto a “quel suono alieno che diventa pop” di cui abbiamo accennato all’inizio dell’articolo: l’ultramoderna Are “Friends” Electric?. Il titolo e le parole della canzone ricordano il romanzo del 1968 Do Androids Dream of Electric Sheep? di Philip Dick, da cui tre anni dopo verrà tratto il capolavoro cinematografico di Ridley Scott Blade Runner. Come rivelerà lo stesso Numan in un’intervista del 2014, il testo del brano si basa su una storia che aveva scritto da ragazzo rielaborando il libro di Dick e immaginando come sarebbe stata la Londra di trent’anni anni dopo. Una città in cui gli androidi girano tra la gente, ma hanno sembianze così umane da essere impossibili da riconoscere. Vengono utilizzati da esseri umani sempre più asociali, ansiosi e ossessivi per soddisfare bisogni e servizi di vario genere e, nello specifico, l’androide descritta in Are “Friends” Electric? è una prostituta: da lì il motivo delle ambigue virgolette nel titolo. E come si diverte spesso a ricordare l’artista: “avevo un singolo primo in classifica con una canzone su una prostituta robotica e nessuno lo sapeva”. Nella struttura del brano, nonostante manchi il ritornello tipico delle canzoni pop, ricorre un melodia di tastiere lenta e ipnotizzante, sormontata da una performance vocale fredda ma intensa che in alcuni punti lascia spazio al parlato. Voce e sintetizzatori sono accompagnati da una strumentazione minimale: basso, chitarra con effetto flanger e una batteria invece della drum machine. La canzone, nonostante i molteplici spunti interessanti, non ha ancora tutte le carte in regola per scalare le classifiche inglesi. Come riesce quindi nell’ardua impresa? Grazie al coraggio della casa discografica Beggar Banquet Records e molta fortuna. Infatti, dopo il modesto successo del primo singolo Down In The Park, decide di puntare tutto su Are “Friends” Electric? pubblicando addirittura un singolo su picture disc con We Are So Fragile come b-side. La mossa è insolita e azzardata per una band semisconosciuta, dato il costo così elevato per la stampa dei picture disc ai quei tempi, ma si rivela vincente: i clienti dei negozi di dischi, talmente attratti dal suo aspetto intrigante, cominciano a comprare l’album senza nemmeno conoscere i Tubeway Army, ma appena fanno calare la puntina sul vinile si accorgono che il contenuto è ancora più accattivante. La canzone comincia a passare nelle radio inglesi e non solo, fino ad arrivare alla consacrazione con un’apparizione televisiva a Top of The Pops; era consuetudine degli autori del programma riservare uno spazio agli artisti che non avevano brani nella top 40. Se la giocano loro e i Simple Minds e per per puro caso sono i primi a spuntarla. I Tubeway Army si presentano sul palco con un completo nero che rimanda all’equipaggio di una nave spaziale e Numan, con un trucco bianco fortemente evidenziato dalle luci dello studio televisivo, si muove dietro al microfono come un robot con uno sguardo vacuo, di uno che non è di questa terra. Il tutto sembra studiato nei minimi dettagli ma, come rivelerà lo stesso Numan, questa sua “maschera” che lo caratterizzerà per la prima parte della sua carriera, nasce dalla consapevolezza di essere un frontman tutt’altro che spettacolare e piuttosto introverso. L’androide Numan con la sua armata riesce a fare definitivamente breccia nel cuore del pubblico e, grazie anche alla seguente apparizione al programma Old Grey Whistle Test, si ritrova primo in classifica per ben quattro settimane. Nel 2002 un sample di Are “Friends” Electric? sarà il segreto del successo di Freak Like Me della girl band Sugababes, che a ventitrè anni di distanza dal brano originale raggiungerà la vetta delle classifiche nel Regno Unito.