5 QUESTIONS – COSMO

by Luca Amadasi

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Radio conquistate con il singolo “L’ultima Festa” e un tour in pieno svolgimento, intanto Marco Bianchi aka Cosmo trova il tempo di rispondere alle nostre cinque domande. Dall’esperienza al Mi Ami agli ascolti del momento e in mezzo qualche preferenza sui colleghi.

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Partiamo dal fondo, Mi-Ami 2016… Sono girati video da gran festa e grande serata, come è stato? I live come stanno andando?

Sta andando bene devo dire, c’è sempre una bella atmosfera ai concerti. Quello al Mi Ami è stato sicuramente uno dei migliori live della mia vita. Il fatto è che il pubblico è quasi sempre caldo, e questo mi fa venire una voglia incredibile di suonare dal vivo.

Oltre al tuo recente bellissimo disco, mi piace moltissimo (il periodo si addice) ascoltarti nella cover di Luca Carboni di Mare Mare in collaborazione con Colapesce, qualcosa bolle in pentola? Sono in cantiere altre combo?

Attualmente da quel punto di vista mi sto soltanto guardando intorno, ho diverse proposte di collaborazione ma in realtà mi sto concentrando su me stesso. Voglio approfondire il metodo che ho inaugurato con questo disco, ossia il controllo totale di tutte le fasi di produzione, senza intermediari. In questo periodo va così, per lo meno. Ma collaborazioni estemporanee non le escludo.

Qual è l’artista di oggi a cui ruberesti un segreto, una linea di basso, da cui ti piacerebbe ricevere una telefonata: “Ehi perché non vieni a trovarmi nel mio studio?”.

Sparo nomi a caso di due italiani che adoro e con cui mi sentirei ultrastimolato in quanto diversi da me : Lorenzo Senni e Cristiano Crisci. Però, come ti dicevo, ultimamente sento più l’istinto di produrre. Anche roba di altri, eh! In questo senso vorrei dire “vieni a trovarmi nel mio studio”  ad alcuni artisti. Tipo Myss Keta, Calcutta, Jovanotti, Tiziano Ferro, Gioacchino Turù… Sparo a caso, ma c’è un fondo di verità.

Ascoltando “L’Ultima Festa” si ha davvero la sensazione che tu sia riuscito a sintetizzare il cantautoriale di matrice italica a pulsioni più danzerecce e “facili”, con un gusto davvero invidiabile. Pezzi da meditazione ma anche da ballare e cantare, quanto è stato difficile mettere d’accordo le due anime?

È stato facile, in questo senso: ci sono voluti anni a giungere a questa maturazione, ma poi il disco è nato in modo molto fluido e spontaneo. Ho fatto poi in modo di eliminare spunti troppo aulici o esoterici dai testi per renderli più “veri”, ma la sostanza delle canzoni (sia strumentale che testuale) mi è uscita fuori come un flusso di coscienza, una risata, un pianto.

Istant classic ormai su queste pagine… I 5 dischi che non puoi evitare di ascoltare? le fondamenta del Cosmo…

Mi limito ai dischi ascoltati ultimamente,  senza la pretesa di dirti i fondamentali in assoluto (dal momento che cambio spesso ambito di ricerca e interesse):

Mac Demarco – Another One
Gold Panda – Good luck and do your best
Donato Dozzy – That Fab
Gigi D’Agostino – Gigi D’Agostino 1996
Manuel Göttsching – E2 E4

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